
di Alessio Luca Bartelloni e Filippo Fantoni
regia di Filippo Fantoni
All’indomani della fine della Seconda guerra mondiale in Europa, un gruppo di giovani soldati tedeschi, prigionieri di guerra, è inviato sulla costa danese per rimuovere le mine piazzate durante l’occupazione. Sotto la stretta sorveglianza dei militari danesi, i ragazzi sono costretti a rimuovere gli ordini in condizioni estreme, in cambio della libertà. Il dormitorio del campo diventa il rifugio dalle fatiche della giornata di lavoro, ma anche il luogo dove i ragazzi condividono le proprie storie, le speranze, le ossessioni e le memorie degli errori subiti e compiuti. Giorno dopo giorno, mentre i racconti e i rapporti umani si addensano, solidarietà e diffidenza si fondono in un clima di tensione crescente.
Sotto la sabbia è un testo originale di Alessio Luca Bartelloni e Filippo Fantoni, per la regia di Filippo Fantoni. Attraverso una drammaturgia essenziale e tagliente, lo spettacolo esplora la fragile linea tra colpa e redenzione, tra obbedienza e responsabilità, tra vittima e carnefice. Un racconto umano e spietato, che mette a nudo le ferite invisibili lasciate dalla guerra, ben oltre la fine dei combattimenti.
Testo
Alessio Luca Bartelloni & Filippo Fantoni
Regia
Filippo Fantoni
Scene
Cinquini Scenografie
Direzione scenica e costumi
Nicole Fontana
Disegno luci
Alessio Luca Bartelloni
Musica e sonoro
Filippo Fantoni
Grafica manifesto
Lorenzo Maffei
Con
Alessio Luca Bartelloni
Matteo Dati
Gabriele Dell’Innocenti
Filippo Fantoni
Matteo Lombardi
Luca Orlandi
Moreno Petroni











© Foto di Alfredo Scorza
Note di regia e di scrittura
Siamo spesso portati a dividere la realtà in bene e male, in vittime e carnefici, ma la guerra incrina inevitabilmente queste certezze, mostrando quanto fragile sia il confine che le separa. Sotto la sabbia si concentra proprio su questa frattura: racconta una condizione in cui responsabilità e vulnerabilità convivono, senza indulgere né nell’assoluzione né nella condanna. Perché il teatro, a differenza della storia o della politica, ha la possibilità di abitare le zone grigie, di restituire complessità laddove il discorso pubblico tende ad appiattire.
Per dare corpo a questa necessità abbiamo optato per un taglio decisamente realistico, aderente al linguaggio crudo ed essenziale del testo, capace di riportare la durezza dei fatti senza filtri, senza retorica e senza semplificazioni. I dialoghi sono costruiti a partire da intercettazioni autentiche, nel tentativo di trasferire il materiale storico nella prosa teatrale: lo sforzo è quello di restituire maggiore potenza alle vicende storiche, immergendo lo spettatore in un clima di costante tensione e coinvolgimento emotivo.















© Foto di Geremia Nencioni
