composto e diretto da
Luca Orlandi

La poesia è il filo sottile che lega bellezza interiore e bellezza esteriore: perlomeno, questo è quello che sostiene Rossana. Ma Cristiano, il bel soldato che lei ama, è semianalfabeta; sarà Cyrano, poeta spadaccino dal lungo naso e innamorato inconfesso di Rossana, a tentare una soluzione, trasformando la poesia nell’architrave di uno dei più celebri inganni della cultura teatrale occidentale.

Adattamento e regia
Luca Orlandi

Assistenza alla regia
Alessio Luca Bartelloni

Direzione di scena e costumi
Nicole Fontana

Scene
Fratelli Cinquini Scenografie

Musiche e sonoro
Filippo Fantoni

Grafica e fotografia
Lorenzo Maffei & Alfredo Scorza

Con
Gabriele Dell’Innocenti • Cyrano de Bergerac
Eleonora Pucci •
Maddalena ‘Rossana’ Robin
Matteo Lombardi •
Cristiano de Neuvillette
Alessio Luca Bartelloni • Conte De Guiche
Alfredo Scorza • Le Bret
Filippo Fantoni • Marchese Valvert
Luca Orlandi • Montfleury


© Foto di Nicolò Forcieri

NOTE DI REGIA

Il giorno prima del debutto di Cyrano de Bergerac , nel 1897, il suo autore Edmond Rostand si gettò tra le braccia del protagonista, implorando  perdono: tra incertezze economiche  e difficoltà  materiali, il clima dietro le quinte lasciava presagire  un domani decisamente poco roseo. Ma ciò che venne dopo non fu una disfatta.  Venti minuti di applausi, attori richiamati quaranta volte , una  Legion d’onore  all’autore, quindici mesi di “tutto  esaurito”, tournées  in Europa e negli  Stati Uniti.

Portare in scena questa storia senza sfociare in un sentimentalismo vaporoso e autocelebrativo è stato l’obiettivo primo del nostro adattamento. A livello formale, abbiamo cercato un compromesso tra la ricchezza espressiva del linguaggio originale e le esigenze del pubblico contemporaneo, abituato a un registro più realistico e meno magniloquente. Cyrano, per quanto fedele all’immagine tradizionale, è un giovane  adulto coetaneo di Cristiano (come lo era, sulla carta, anche nelle intenzioni di Rostand), anziché un signore maturo e visibilmente più attempato del suo assistito. La caratterizzazione dei personaggi ha tentato di  valorizzare tutti i ruoli, evitando di trasformare in autorevoli comparse le figure che orbitano intorno al protagonista. Nel complesso, ciò che volevamo far affiorare, soprattutto rispetto alle rappresentazioni tradizionali, è l’ironia delicata e profonda che si spande in tutta l’opera, e che offre, forse, la chiave di accesso più efficace al significato emotivo del testo.